Ghost Parking Lot, Hamden, Connecticut. Vista lungo la Dixwell Avenue, 1978
Nel 1978, in un anonimo parcheggio presso lo shopping center “Hamden Plaza” ad Hamden (Connecticut), venne realizzata un’opera affascinante e unica nel suo genere: il Ghost Parking Lot, ad opera dei SITE di James Wines. Si tratta di un esempio di opera d’arte “site-specific” (integrata nel luogo in cui si trova e non isolabile dal suo ambiente), che ha una particolare forza espressiva proprio nel suo essere inserita in un contesto urbano generico, banale ed anonimo: venti automobili – selezionate presso autodemolitori della zona tra modelli degli anni ’60 e dei primi ’70 – sono inglobate nel manto di asfalto a profondità differenti, dalla massima esposizione fino all’affioramento di poca parte del padiglione. Le “auto fantasma” occupano in modo apparentemente casuale altrettante piazzole di parcheggio: l’asfalto asseconda la forma dei veicoli, permettendo all’osservatore di individuare facilmente le diverse marche e modelli. L’aspetto è quello di un parcheggio che sta via via facendo scomparire, o meglio assimilando delle auto a caso tra quelle effettivamente in sosta.
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