
Lo scorso settembre è stato inaugurato a Colonia il nuovo Museo Diocesano della città, firmato dal grande Maestro Peter Zumthor. Si tratta di un edificio colto, a mio avviso interessantissimo sotto il profilo del rapporto tra le arti, in particolare per la sensibilità del progettista nel mettere a punto connessioni non banali tra preesistenza storica, nuovo intervento e “contenuto” (inteso come opere d’arte esposte) di entrambi.
Una diafana parete esterna in laterizio bianco compone volumi netti e scabri, in voluto contrasto con i resti della cappella gotica devastata dai bombardamenti del 1943. Le suggestive rovine, trasformate negli anni ’50 in memoriale-giardino, furono oggetto dagli anni ’70 del 900 di numerose campagne di scavo archeologico, che misero in luce importanti resti di occupazioni romane e merovingie.
Proprio la necessità di proteggere tali ritrovamenti e le pareti residue della cappella medievale, insieme con l’esigenza di creare nuovi spazi per contenere la imponente collezione d’arte dell’Arcivescovado di Colonia, determinarono l’oggetto del concorso di idee del 1997 per il nuovo Museo Diocesano, vinto dal progetto di Zumthor.
In pianta, l’edificio assume una forma ad “L” che segue il sedime della cappella medievale e dell’annesso convento, configurando un patio interno che ospita i resti dell’antico cimitero. Il nuovo edificio, con superficie totale di 4500mq, ospita al livello terreno i resti archeologici e l’accesso al museo con le relative funzioni accessorie; al primo piano ed al secondo sono contenute le collezioni d’arte dell’Arcivescovado.
La costruzione è stata realizzata con un mattone specificamente prodotto dall’azienda danese Petersen, che con Zumthor ha curato anche le caratteristiche acustiche del modulo laterizio, dalle dimensioni e dai colori esclusivi. Particolarissima l’esecuzione delle lavorazioni e della posa in opera di porzioni di parete con una caratteristica trama forata in luogo di più tradizionali bucature finestrate, che permette di ottenere prese di luce suggestive senza compromettere l’integrità della parete esterna.
Dopo la maniacale cura per il dettaglio espressa dal Maestro nelle pluripremiate terme di Vals, nel cantone svizzero dei Grigioni, un altro ulteriore pezzo di bravura e di controllo formale. Ottimo Peter Zumthor.



Il Sacro, l’Arte e l’Architetturaultima modifica: 2007-12-28T20:25:00+01:00da
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